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TONSILLITE CRONICA

Alcuni bambini presentano un quadro di tonsillite ricorrente.
I più comuni agenti eziologici della tonsillite ricorrente sono rappresentati dai batteri, tra cui lo Streptococcus beta-emoliticus gruppo A (SBEGA), lo Stafilococcus aureus e l’Haemophilus influenzae.
La cronicizzazione dell’infezione tonsillare può derivare dalla presenza di “biofilm” batterico, un insieme complesso di batteri adesi alla mucosa, capaci di sopravvivere alle difese immunitarie e resistenti al trattamento con i comuni antibiotici o, in alcuni casi, capaci di penetrare all’interno delle cellule della mucosa tonsillare, così da diventare meno sensibile all’azione dei beta lattamici.
E’ stato ipotizzato anche che la tonsillite ricorrente sia sostenuta da un’interazione tra virus e batteri attraverso la riattivazione di virus dormienti (Adenovirus e virus Epstein Barr) con depressione della risposta immune tonsillare.
Non esiste una terapia preventiva sicuramente efficace per le forme ricorrenti, anche se molto frequente è la somministrazione di farmaci immunomodulatori con l’intento di rinforzare le difese immunitarie del bambino.
L’ascesso peritonsillare è la complicanza più frequente della tonsillite acuta, con raccolta di pus nello spazio tra la capsula tonsillare e il muscolo costrittore superiore della faringe, che può a sua volta essere coinvolto nell’infezione.
L’ascesso si manifesta prevalentemente negli adolescenti e nei giovani adulti.
Il quadro clinico può complicarsi con trisma, disfagia marcata e difficoltà respiratoria.
La terapia consiste nel trattamento con antibiotici per via endovenosa e varie opzioni chirurgiche (aspirazione, incisione e drenaggio).
In caso di uno o piu’ episodi di ascesso tonsillare è indicato l’intervento di tonsillectomia.

Tonsillite_cronica


DIAGNOSI

I più accettati criteri di definizione della tonsillite acuta sono: febbre superiore a 38,3°C, adenopatia laterocervicale > 2 cm, presenza di essudato purulento sulle tonsille, cultura positiva per streptococco ß-emolitico di gruppo A.


TERAPIA

La terapia nella fase acuta è con antibiotici ed antiinfiammatori.
L’unica terapia possibile nelle forme acute ricorrenti, tonsilliti croniche e ricorrenti episodi di “mal di gola” rimane la tonsillectomia.
Le linee guida ministeriali consigliano l’intervento in caso siano presenti cinque o più episodi di tonsillite per anno nei due anni precedenti, episodi invalidanti e tali da impedire le normali attività o sintomi perduranti per almeno un anno, con obbligo di documentazione di ogni episodio.
I criteri suddetti possono essere adattati al quadro clinico complessivo dei pazienti che presentano complicanze o altre patologie.


CONSIGLI UTILI

Si raccomanda di limitare le indicazioni alla tonsillectomia ai soli casi di tonsillite ricorrente di comprovata gravità che soddisfino, sia per i bambini sia per gli adulti, tutti i seguenti criteri:

  • Cinque o più episodi di tonsillite per anno;
  • Episodi invalidanti e tali da impedire le normali attività;
  • Sintomi perduranti per almeno un anno.

Nei casi di minore gravità che non soddisfino i criteri suddetti e che rispondano all’antibioticoterapia, si raccomanda l’osservazione vigile sconsigliando il ricorso all’intervento.
Si suggerisce di utilizzare con maggiore elasticità i criteri sopra riportati in presenza di:

  • Uno o più episodi di ascesso peritonsillare;
  • Convulsioni febbrili;
  • Patologie malformative dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio o altre gravi malattie croniche.